Lucia C. Silver

Prime Reading: la nuova biblioteca virtuale di Amazon che farà contenti autori e lettori

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Dopo l’inaugurazione anche in Italia di Prime Video (in Germania lo abbiamo da anni), il colosso di Jeff Bezos offre un’opzione in più ai clienti abbonati al servizio Prime: il Prime Reading.

Attivo fino a poco tempo fa solo in America, ha raggiunto finalmente i lettori tedeschi e, chissà, in futuro arriverà anche per quelli italiani.

Cos’è il Prime Reading? È una biblioteca virtuale a cui hanno accesso solo i clienti Prime. In Germania ne esiste già una per tutti coloro che possiedono un Kindle o un Tablet Fire, e non parlo dell’offerta di Kindle Unlimited per cui comunque bisogna abbonarsi e pagare una cifra mensile fissa. La biblioteca virtuale per i lettori provvisti di Kindle è del tutto gratuita e funziona quasi come una vera e propria biblioteca: si può prendere in prestito un romanzo, tenerlo finché si vuole (quindi leggerlo anche con molta calma) e poi restituirlo. Funziona però solo con un libro alla volta. Non appena si consegna quello letto, si può passare al successivo.

Il Prime Reading è un’offerta in più per i clienti già abbonati a Prime. Non ci sono costi aggiuntivi e si ha accesso a tanti titoli gratuitamente.

Qualcuno storcerà il naso alla parola “gratuitamente” perché, come ben sapete, quando si parla di KU molti autori adottano lo slogan pubblicitario di Amazon “gratis su Kindle Unlimited”, ma non è davvero così, dato che bisogna comunque abbonarsi e pagare – se non erro – 9,90 € al mese.

Per come la vedo io, il servizio di Prime Reading è gratuito, nel senso che chi è già abbonato a Prime non deve pagare dei costi aggiuntivi per ottenerlo. Inoltre non ci si può abbonare solo al Prime Reading.

Per i lettori forti questa è una gran novità, ma quali libri saranno disponibili?

In Germania si può già usufruire di centinaia di libri e – attenzione, attenzione! – di riviste, fumetti e graphic novel. Come riportava qualche settimana fa Selfpublisherbibel, Amazon ha inviato agli autori e agli editori selezionati dal suo programma Kindle Select una mail durante i primi mesi del 2017, chiedendo se fossero interessati a questo servizio. I libri sono stati quindi inseriti per 90 giorni su Prime Reading. Come pagamento sembra essere prevista una somma forfettaria che va dai 200 ai 1000 euro (in base alle vendite nel momento della selezione). Allo stesso tempo, i libri restano disponibili su KU e sul normale store di Amazon, quindi potranno continuare a essere venduti o letti da chi ha un abbonamento a Kindle Unlimited.

Credo che questo servizio possa risultare utile agli autori self e alle piccole case editrici (e anche alle grandi, perché no?). Soprattutto se lo si sfrutta per promuovere una serie di romanzi o per lanciare una nuova collana.

Più persone sceglieranno un certo titolo dal Prime Reading, più questo titolo scalerà la classifica e avrà visibilità.

È anche vero però che probabilmente non tutti quei lettori, e forse davvero solo la minima parte di loro, compreranno l’ebook dopo averlo letto gratuitamente (perché farlo, in effetti?), ma questo succede già con Kindle Unlimited, in fondo.

Prima di scegliere se aderire a questa iniziativa o meno, un autore dovrebbe farsi un paio di calcoli. Sicuramente è un’ottima occasione per spingere una serie, rendendo disponibile, per esempio, il primo volume e lasciando gli altri sul normalissimo shop di Amazon. Oppure per rilanciare un titolo ormai fermo da tempo.

Se vi interessa leggere qualche testimonianza (in inglese), cliccate QUI.

In generale sembra che venga davvero apprezzato dagli autori.

L’Italia ci impiega sempre un po’ prima di mettersi in pari con gli altri Paesi, per quanto riguarda queste cose, ma secondo me siamo davanti a un cambiamento che avverrà presto anche su Amazon.it.

Io, che vivo in Germania e uso Prime per qualsiasi cosa, dai film alle serie tv e alla musica (sì, la musica), ora lo userò anche per leggere gratis e conoscere scrittori i cui libri, probabilmente, non avrei mai acquistato. Non è forse una buona cosa anche per chi vuole farsi conoscere come autore?

Voi cosa ne pensate?

AGGIORNAMENTO DEL 03.04.2018: 

Amazon Prime Reading arriva in Italia! Amazon ha inviato un’email agli autori italiani, il contenuto è confidenziale, ma ecco cosa sono riuscita a scoprire:

    • gli autori interessati dovranno dare una risposta entro il 16 10 aprile
    • non è ancora stata comunicata una data ufficiale a partire dalla quale il Prime Reading sarà disponibile per i lettori
    • si parla di un minimo pagamento di 100 € per 180 giorni di presenza del libro su Prime Reading

AGGIORNAMENTO DEL 05.04.2018:

    • i libri aggiunti a Prime Reading resteranno comunque disponibili per la vendita e le royalty verranno conteggiate come sempre in base alle copie vendute e alle pagine lette su Kindle Unlimited
    • se un cliente è abbonato sia ad Amazon Prime che a Kindle Unlimited e prende in prestito un libro, le pagine lette verranno conteggiate tramite Kindle Unlimited

Per ora sembra essere tutto.  

 

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12 thoughts on “Prime Reading: la nuova biblioteca virtuale di Amazon che farà contenti autori e lettori

    1. Super felice di esserci rientrato, e anche abbastanza sorpreso. Curioso di vedere come va. Comunque c’è davvero un silenzio assordante intorno alla questione.

      1. Vero? Me ne sono accorta anch’io, hai ragione, se ne è parlato poco. Forse aspettano tutti che l’offerta diventi ufficiale anche per i lettori. Sono curiosa di sapere come procederà la cosa 🙂

        1. Se dovessi indovinare, direi che aprirà il primo di luglio, per coprire 6 mesi precisi di contratto fino a fine 2018. Amazon fa le cose precise.

    1. Ciao Seth, cosa dobbiamo dire? Gli autori non sono costretti a prendere parte al programma di Prime Reading. Ognuno si fa i calcoli in tasca propria e vede se gli conviene o no. Potrebbero essere anche visti come investimento in pubblicità. Allora quei 100 euro sarebbero molto convenienti. O magari qualcuno ha un libro che non vende più da molto tempo e allora 100 euro sono più di 0 euro. Se a un autore non conviene è libero di dire di no alla proposta di Amazon. Inoltre i prezzi potrebbero aumentare, visto quelli offerti all’estero.

  1. Non intendevo voi, o non solamente: anche chi ha commentato. Non posso giudicare la proposta dal punto di vista della legalità dell’offerta, ma da quello della svendita della letteratura, sì.
    Tra l’altro, il numero di questi romanzi a “100 euro in 6 mesi” daranno un colpo alla visibilità di tutti gli altri. E più autori aderiranno, più la svendita sarà vasta. È come se gli autori non avessero un'”identità di specie”, agendo solo secondo ego.
    Resta il conforto che KU non verrà sovrascritto da Prime Reading.

    1. Non riesco a seguire il tuo ragionamento, perdonami. Un romanzo che prende parte ad Amazon Prime Reading può anche far parte di KU e restare in ogni caso nello shop, in vendita. L’autore/editore non deve scegliere fra le tre opzioni, quindi i 100 euro sono una cosa in più, non tolgono nulla al resto. Sono pochissimi, e ti do assolutamente ragione, fossero 100 euro al mese già il discorso cambierebbe ma diciamocelo, molti libri di self o di piccole case editrici i 100 euro al mese se li sognano. Secondo me hanno fatto vari calcoli e questo è il risultato, anche se penoso (e ribadisco che sono d’accordo, sono pochissimi) rispetto agli altri paesi. È anche vero che il numero di lettori in Italia è ben diverso da quello in Germania, e quindi forse in Germania si vendono già in partenza più libri, e con 100 euro forse non avrebbe aderito nessuno. Sono tutte mie speculazioni, eh. Sto ragionando insieme a te, perché è una discussione che andava fatta. Nel video che ho pubblicato sulla mia pagina ho accennato proprio al fatto che 100 euro sono un compenso misero.
      In ogni caso molti hanno colto l’occasione, perché a prescindere dal guadagno, hanno e stanno ottenendo un’ottima pubblicità, che aiuterà loro a vendere di più sia dello stesso titolo che di altri loro libri. Secondo me questa è una situazione win-win.

      1. Devo chiederti scusa perché il mio primo intervento è stato a gamba tesa, istintivo, e sono arrivato sul sito senza sapere dove fossi finito, nel più puro stile della rete.

        (Premessa: non ho titoli kdp in vendita.)

        Coloro che ora sono dentro Prime Reading stanno spostando in basso nella classifica coloro che non lo sono anche di 2000/3000 posizioni. (Sono dati riferitemi da terze parti, abbastanza affidabili, tuttavia da prendere con le molle.)
        Eliminati i titoli più famosi, il merito di questa scalata da cosa dipende? Cioè, quale è stato il merito della presenza in Prime Reading? Qui sarò cattivo, ma non credo che kdp abbia tenuto conto degli infodump o delle consecutio sbagliate. Piuttosto avrà badato che i titoli scelti avessero il sommario nelle prime pagine e gli indici in HTML.

        La visibilità ricercata da tutti in massa mi sembra una guerra tra poveri, resi ancora più poveri (nella dignità) da 16 euro al mese.

        (Molto interessante discutere di queste cose con te.)

        1. Tranquillo, ne è venuta fuori una discussione molto interessante, quindi va bene così!
          Ecco, allora se si parla di classifica, confermo di aver letto molto scontento sui social, soprattutto il primo e il secondo giorno di prime reading, in cui i libri selezionati sono schizzati in alto in classifica e, ovviamente, hanno fatto scendere quelli che vi erano al loro posto. Ormai è passato qualche giorno e, a dirti la verità, non ho controllato le classifiche, quindi non so se la situazione è cambiata o siamo sempre là.
          Secondo me, però, con il tempo le cose cambieranno. Ora è tutta una novità, ho letto di gente che ha preso in prestito otto libri in una sola volta, non lo faranno sempre. Io ho prime reading da tanto tempo ormai, vivendo in Germania, e ho sempre il solito libro in prestito, mentre ne ho comprati tanti altri senza nemmeno aver controllato se fossero presenti anche su Prime Reading. Quindi per quanto riguarda la classifica, per me è solo una cosa temporanea.
          Per quanto riguarda la qualità, ahimè, non sappiamo proprio un bel niente. O, almeno, io non so nulla e non sono riuscita a scoprire nulla. Proverò a indagare di più, magari proprio fra i siti tedeschi. Secondo me, e qui concordo con te, non hanno selezionato in base alla qualità del testo o del contenuto, ma in base a tante altre cose che molto probabilmente hanno a che fare con ciò che dici tu (sommari, indici HTML, ecc.) e anche roba di marketing (visualizzazioni, vendite in un certo arco di tempo, posizioni in classifica, magari promozioni fatte su Amazon e tanta altra roba che nemmeno conosco).
          E, infine, per quanto riguarda la “guerra tra poveri”, ti assicuro che ho pensato la stessa cosa quando sentivo la gente lamentarsi delle classifiche. Pensa tu che vogliono una classifica a parte per Prime Reading, mentre quella di KU (almeno a quanto mi risulta) non è separata. E per stare su KU bisogna dare l’esclusiva ad Amazon, quindi anche questo influisce sulle posizioni in classifica, ma finora nessuno si è lamentato. Io (e ora sarò io un po’ cattiva) penso che in effetti tanti ci sono rimasti male per non essere stati selezionati. Cosa che posso capire, ma da qui a fare allarmismo e ad accusare gli altri che sono stati selezionati di sconvolgere la classifica in modo ingiusto, mi sembra esagerato. Anche perché, ripeto, per me tornerà tutto al suo posto entro poche settimane. In più chi ora non è stato selezionato non è detto che non sarà selezionato al prossimo giro. Quindi le cose girano.

  2. Ahaha, grazie! Seth, passa di nuovo a trovarmi, se in futuro vedi sul mio blog un articolo che ti interessa 🙂

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