Lucia C. Silver

Perché il mio libro non vende? Diamo un’occhiata a “La storia di Sara”, di Viviana Albanese

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(Tutti gli articoli precedenti di questa rubrica sono elencati QUI)

Oggi analizzeremo la serie in due volumi di Viviana Albanese: “La storia di Sara”.

“La storia di Sara”: dati

Questa la cover del primo volume:

Questa la quarta di copertina del primo volume:

“Musica e romanzo si fondono nel primo volume che racconta la storia di Sara. Ogni capitolo è infatti preceduto da una canzone, una breve citazione che però richiama l’atmosfera dell’intero capitolo e aiuta a entrare nel mood giusto per la lettura. L’autrice consiglia vivamente di cercarsi le canzoni e ascoltarle mentre si legge.

Sara lavora in un locale, War, un capannone perso tra i campi della provincia alessandrina, dove si suona musica dal vivo ed è proprio qui che conosce Cristiano, taciturno cantante di una band milanese arrivata in provincia per una serata. I due si scoprono attratti l’uno dall’altra, forse si innamorano anche, ma lui è troppo preso dalla sua musica e lei troppo spaventata e insicura per riuscire a lasciarsi veramente andare, nonostante cantare con lui, su un palco, sia per lei l’emozione più forte e vera provata negli ultimi anni.

“Dopo aver conosciuto Cristiano mi sono resa conto che la vita è diversa, che la solitudine non è accettabile se almeno prima non hai veramente provato a essere felice. Rassegnarsi a lei prima dei vent’anni è sicuramente stata una scelta sbagliata, ferita o no avrei dovuto trovare il coraggio di rialzare la testa e andare avanti. Ma non l’ho fatto, almeno non fino al suo arrivo.”

Un fantasma che torna dal passato confondendola sempre più, la paura di non essere destinata a essere felice e la sfrontata sicurezza di Cristiano che la confonde, complicano la vicenda e ci faranno soffrire, amare e cantare a squarciagola insieme a Sara.

Se alla fine non riuscirete più a fare a meno di loro, correte a leggere anche “Senza Traccia”.”

Queste le categorie in cui è inserito:

Narrativa femminile contemporanea, narrativa contemporanea.

Questa la cover del secondo volume:

Questa la quarta di copertina del secondo volume:

“Secondo volume della Storia di Sara, dove ancora una volta musica e racconto si intersecano per raccontarvi le vicende di Sara e Cristiano con la loro colonna sonora preferita.

Ambientato tra basso Piemonte, Brianza e Riviera Ligure, Senza Traccia è la storia di Sara e della sua difficoltà di affrontare la vita. Dopo un’adolescenza tormentata, segnata da problemi economici e dalla separazione dei genitori, Sara cerca con tutte le sue forze di costruirsi un futuro con il marito Cristiano. Tuttavia la mancanza del supporto della sua famiglia la spinge ad aver paura e a non credere abbastanza in se stessa, tanto da mettere in discussione tutto ciò per cui ha lottato e, come in passato, tanto da mettere in discussione la possibilità di avere un futuro felice. Sara si sente in difficoltà, inetta alla vita nonostante un uomo che la ama e che non smette mai di credere in lei. Questa sua mancanza di amor proprio porterà anche Cristiano alla deriva e uscire da questa situazione sarà tutt’altro che semplice, soprattutto quando anche la musica, che li aveva uniti e che era stata una parte fondamentale della loro relazione, sembra non essere più sufficiente.”

Queste le categorie in cui è inserito:

Narrativa femminile contemporanea, narrativa contemporanea, adolescenti e ragazzi.

Questo il link: La storia di Sara, vol. 1 e 2

Perché questi romanzi non vendono? Analizziamoli

Dico già che la quarta del secondo volume non sembra per niente rientrare nella categoria “adolescenti e ragazzi”, in cui è comunque inserito il romanzo.

Ma passiamo ad analizzare il resto.

Le cover

Aprendo il link dei due volumi dedicati a “La storia di Sara”, si nota per prima cosa la discordanza delle cover. Sono due libri di una stessa serie, ma lo stile delle copertine è totalmente diverso, i libri non si richiamano a vicenda, non sembrano legati fra loro e se non fosse per il titolo della serie messo tra parentesi insieme al numero del volume, non ci arriveremmo mai a capire che fanno parte di una serie (pur essendo, magari, autoconclusivi). Inoltre il nome della serie è indicata solo nel titolo della descrizione Amazon, ma non sulla copertina.

La cover del secondo volume, poi, non lega bene nemmeno con la storia anticipata nella quarta, a parte forse le note che ricordano la musica, né sembra avere a che fare con il titolo.

Le quarte di copertina

La quarta di copertina del primo volume la trovo troppo lunga, in particolare trovo il primo paragrafo inutile: ci dice addirittura cosa consiglia l’autrice ai lettori (“L’autrice consiglia vivamente di cercarsi le canzoni e ascoltarle mentre si legge.”), cosa che trovo fuori luogo. È una quarta di copertina, bisogna invogliare il lettore a comprare il libro e fargli capire di cosa parla, non ci servono i consigli dell’autrice su come leggerlo. Questa parte va eliminata. Il resto della quarta lo trovo poco accattivante, non mi intriga più di tanto. Salverei un paragrafo (questo: Sara lavora in un locale, War, ecc.), eliminerei la citazione dal libro e riscriverei l’ultimo pezzo.

La quarta del secondo volume la trovo più azzeccata, incuriosisce e presenta il libro per quello che è. Sappiamo cosa aspettarci da questo romanzo.

 

Sono andata un po’ oltre e ho aperto gli estratti, notando che non c’è scritto da nessuna parte che si tratta di una serie (certo, sulla quarta del secondo volume, ma all’interno no). Aggiungerei questo dettaglio in entrambi i libri e inserirei anche il link d’acquisto dell’altro volume.

Detto questo, come è noto, il primo volume tende a non vendere molto. Quando si tratta di una serie di più libri, la gente spesso controlla come minimo queste cose:

  • di quanti volumi è formata;
  • se è conclusa;
  • se i volumi seguenti al primo hanno ottenuto buone recensioni (vale la pena iniziarla?).

Consigli per l’autrice

Consiglierei all’autrice:

  1. di rivedere la veste grafica, di scegliere una palette di colori e una serie di forme/immagini, e di utilizzarli per entrambi i volumi, in modo che si richiamino già visivamente a vicenda;
  2. di riscrivere la quarta del primo volume;
  3. di aggiungere i link d’acquisto all’interno di ciascun libro.

Piccolo extra: consiglierei di mettere ogni tanto in promozione il primo volume, per invogliare le persone a dargli una possibilità.

Piccolo extra 2: consiglierei anche di chiarire che la serie è composta solo da due volumi (nel caso lo sia davvero) ed è quindi conclusa.

La vostra opinione è richiesta

Siate sinceri ma mai offensivi. Usate toni garbati.

Cosa ne pensate di quanto detto in questa analisi? Avete qualcosa da aggiungere?

Comprereste questi libri? Perché sì? Perché no?

Dite la vostra, anche per questa settimana io ho detto la mia e spero di essere stata utile a Viviana.

Mercoledì prossimo daremo un’occhiata al libro di Sarah Arenaccio.

 

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